Laura Volpi, scenografa e scultrice, si è diplomata all'Accademia di Brera di Milano. Ha incontrato e collaborato con Davide De Paoli, che l'ha iniziata alle potenzialità della scultura in lamiera, e con Arnaldo Pomodoro, che l'ha portata ad esplorare volumi scultorei e vibrazioni leggere. Ross Lovegrove è un'ulteriore preziosa fonte di ispirazione. Una vasta gamma di proposte e linee di creatività e la sua capacità di concentrarsi sulla ricerca pura la rendono un importante designer del gioiello italiano contemporaneo.
La scultura può esistere in una misura portabile, sempre addosso, sulla pelle?
Il gioiello può reggere la dimensione plastica e grafica della scultura?
Laura sperimenta e cerca risposte da 25 anni. I primi Incontri fondamentali sono quelli con Davide De Paoli, che la avvia alle potenzialità della scultura su lastra, e con Arnaldo Pomodoro che incontrerà grazie a una borsa di studio, con il quale continuerà la collaborazione per alcuni anni. Con Pomodoro esplora i volumi, le vibrazioni di luce.
Come indossare la scultura? Come miniaturizzare l'oggetto plastico?
Qualcosa è iniziato a Londra dai primi innamoramenti: Henry Moore e Burri. Di Moore Laura ama lo studio del volume e la semplificazione, anche nella dimensione monumentale; di Burri ama la matericità ruvida, sfacciata. Ultimo colpo di fulmine è Ross Lovegrove e la sua ricerca a partire dalla metamorfosi di spunti organici.
La creatività di Laura, l'ampia gamma di proposte e linee creative, la sua capacità di mantenere la concentrazione sulla ricerca pura, fanno di lei un’artista del gioiello contemporaneo piuttosto atipica, poco classificabile.
